I nostri genitori ce lo ripetono sempre, o quasi.
A sentir loro, ai loro tempi era tutto meglio.
Lo sport, i libri, i film, i vestiti, la musica.
Tutto.

Se però un lato si può discutere lungamente su certe mode circolate ai loro tempi, su certa letteratura, o determinati film e idoli sportivi, bisogna arrendersi di fronte al fatto che, in effetti, la musica dei loro tempi ha fatto scuola.

 

I gruppi della loro giovinezza hanno fatto la storia, su questo non c’è ombra di dubbio.
E, su tutti, senza che si possa obiettare alcunché, c’erano i Beatles.
Che possono piacere o meno, ma almeno una volta nella vita li abbiamo ascoltati.
E qualche volta ci sorprendiamo a canticchiare qualche loro pezzo.
Che si tratti di “Penny Lane”, “Yesterday”, “Lucy in the sky” o quella che vi pare, hanno un potere senza pari.

Quello di attecchire al cuore, all’anima delle persone.
Come ci riescano, è (per me) inspiegabile.
Però ci riescono.

Così come “Beatles antologico” di Bookmaker Comics e il team di disegnatori che lo compongono riescono a far rivivere i momenti più importanti della sfolgorante carriera del quartetto di Liverpool.
Dagli esordi in cui nessuno credeva in loro fino all’incontro col manager Brian Epstein, il famoso “quinto Beatles”, passando per membri più o meno conosciuti della band, per i tour in giro per il mondo, fino alla conclusione, allo scioglimento pieno di malinconia che chiude questa bellissima antologia.

Sia che li abbiate adorati, sia che vi sia toccato ascoltarli di nascosto, sia che vi siate scandalizzati per la frase “ siamo più famosi di Gesù”, i Beatles restano quei quattro scarafaggi che da un piccolo studio di registrazione sono partiti alla conquista del mondo intero.
E che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia.

Cosimo Pardi