La mossa Kansas City. Chi non la conosce!? Resa celebre dal famoso film "Slevin - Patto Criminale", essa consiste nel far guardare a sinistra il povero malcapitato di turno e... trac! Bruce Willis romperà l'osso del collo del soggetto distratto! Scherzi a parte, questa tecnica, nota internazionalmente con il nome di "Kansas City shuffle" è una manovra basata sul creare un diversivo o un'esca per poi sviare l'attenzione del bersaglio ed agire indisturbati.

Scrivo quest'incipit proprio per darvi un input su ciò che troveremo tra le pagine del terzo numero di Blood washing: una vera e propria sequenza di colpi di scena, capovolgimenti di fronte e tradimenti. I ruoli si invertono ed i personaggi non sono ciò che sembrano. Tra i vicoli sporchi ed i locali malfamati di questa misteriosa ed ignota downtown, la storia si sviluppa, muta e si rivolta contro i protagonisti... o chi pensa di esserlo.

Assisteremo così alle evoluzioni della trama, ripartendo dalla lavanderia umida e buia dell'ultimo numero. Ci narreranno altre vicende nel più classico dei trend pulp mentre i nostri vestiti si asciugano, il tutto condito dai dialoghi tipici del genere, ben strutturati e mai banali. Poi, ad un certo punto... Kansas City shuffle! Come potrete intendere, ci saranno dei cambiamenti repentini nell'arco narrativo ed il sangue scorrerà a fiumi.

La Electric Sheep Comics punta forte su questa testata, con un azzardo e un audacia degni dei migliori pokeristi, ma lo fa con cognizione di causa, realizzando così un prodotto piacevole da scoprire e da vivere, creando personaggi credibili ma originali ed un ambiente vivo, malsano ed oscuro, degno del Queens o del Bronx degli anni d'oro, dove ogni giorno la cronaca nera banchettava avidamente sugli avvenimenti sanguinosi del giorno precedente.

Non vi resta, quindi, che procedere nella lettura del fumetto per ritrovarvi immersi nel mondo di Blood washing, guidati dalla mano esperta e passionale degli autori, quasi come dei novelli Jason Smilovic o Paul McGuigan.

"It's the Kansas City shuffle!"

Marco Longa