Ci sono cose che, finché non le vedi, non ci credi.
Inutile stare a parlare di fede, di credere senza prove o di semplice accettazione.
Ci sono cose a cui proprio non puoi credere finché non le vedi.
Che si tratti di Babbo Natale, delle fate, dei folletti, dei fantasmi o del vero amore, ci sono cose che devono essere viste di persona per essere ritenute vere.
Altrimenti il cervello le rifiuta, le rigetta perché non riesce a figurarsele.
Il problema arriva quando ce le troviamo davanti.
Perché non siamo preparati e non sappiamo come affrontarle.
Ci troviamo ad affrontare qualcosa di nuovo senza avere gli strumenti adeguati per poter reagire in maniera adeguata.
Per esempio: siete in campeggio con un gruppo di amici e tutto sta andando bene.
Poi, improvvisamente, appare un licantropo che uccide i vostri amici uno dopo l’altro senza pietà.
Potete dire a voi stessi quello che volete.
Potete raccontarvi che è solo un incubo, che i licantropi non esistono, che quello che state vedendo non è reale.
Il vostro istinto di sopravvivenza però vi dice una cosa completamente diversa: è tutto vero, sta accadendo realmente e devi correre il più velocemente possibile se non vuoi morire.
E quando tutto sembra perduto, arriva un tipo armato di catena e in grado di trasformarsi in un demone che uccide il suddetto mostro e vi salva la vita.
È da questo punto che inizia la storia de “L’occhio Vol. 1” di Maurizio Giglioli e Juan Carlos, tra milizie al servizio di oscuri padroni, licantropi, giovani donne in pericolo e moto parlanti.
Se pensate che i mostri non esistano, questa è la storia che fa per voi.
State pronti a cambiare la vostra visione del mondo.
E a mettervi a correre.
Cosimo Pardi