La fortuna e l'evoluzione del fumetto sono strettamente legate al mito dell'eroe e deve parte della sua diffusione alle case editrici che iniziarono a pubblicare testate sui supereroi. Dai fans più accaniti a chi non mastica questo genere, tutti quanti sappiamo chi siano nomi come Batman, Superman, X-Men, Spider Man, Wolverine, Captain America e tanti altri. In molti, da bambini, abbiamo sognato di poter, un giorno, imbracciare il mantello da difensori della giustizia e combattere contro il male.

Alcuni lo sperano ancora da adulti, anche se consci che la vita da supereroe è tutt'altro che rose e fiori: vita privata complicatissima, fantasmi del passato che tornano ciclicamente a tormentarci, gestione diplomatica dei conflitti, poco riposo e... nessuna paga. Forse è proprio il fascino del dualismo di questa "professione" che attira in molti, oppure il fatto che si diventi un simbolo, un'icona lucente che sopravviverà allo scorrere del tempo.

In questo numero de "L'Occhio" ci troveremo ad osservare specificatamente questa prospettiva. Assisteremo ad uno spaccato della quotidianità di ogni agente dell'Occhio, la società segreta che agisce per mantenere nell'ombra le creature mitologiche o leggendarie che in realtà esistono sulla Terra.

Alcuni dei suoi dipendenti possiedono poteri speciali ed unici ma questo non li rende immuni dai problemi di ogni comune mortale. E così, tra la scorta di alcune reliquie mistiche e la difesa di un villaggio di contadini da un'orda di mostri, vedremo i nostri eroi impegnati in diverse attività più "normali", come una chiacchierata tra amici davanti ad una birra, l'incapacità di gestire una relazione sentimentale o la difficoltà nel mantenere i segreti e la propria occupazione celata nella vita di coppia.

Forse è questo il vero magnetismo dei supereroi: la loro forza indiscussa che li rende al di sopra di ogni altro uomo, quindi ancora più che unico, insieme alla debolezza che caratterizza ogni essere vivente, quella racchiusa nei rapporti, nelle emozioni e nelle circostanze.

E così, leggendo "L'Occhio", possiamo sognare anche noi di sederci su uno di quegli sgabelli scomodi da bar, dopo una missione, soli e stanchi, con la sola compagnia di una birra fresca e di una canzone malinconica, mentre rimuginiamo sul nostro passato, su ciò che abbiamo perso e su quello che il fato avrà in serbo per noi. Questa è la magia del fumetto.

"O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo."

Marco Longa