Forse gli eroi esistono per un motivo.
Forse un giorno l’uomo si è svegliato e si è reso conto di essere solo, che nessuno sarebbe corso in suo soccorso nei momenti di difficoltà.
E allora ha inventato gli eroi.

Uomini e donne dotati di capacità fuori dall’ordinario, poteri sovrannaturali o doti fisiche senza paragone.
Dotati di una morale che li elevasse al di sopra della condizione umana.
Forse l’uomo ha inventato gli eroi per sopperire alle proprie mancanze, alla propria inadeguatezza, alla propria vulnerabilità.

Forse l’uomo ha creato gli eroi perché fossero di ispirazione a tutti, perché infondessero coraggio nell’animo degli esseri umani spronandoli a non arrendersi.
Forse, l’uomo ha dato vita agli eroi per sentirsi un po’ meno “uomo” e un po’ più vicino alla divinità.
Ma cosa succede quando l’eroe cade?

Cosa accade quando chi dovrebbe ispirare giustizia e coraggio, infonde paura e semina distruzione?
Succede che l’eroe si trasforma in mostro.
Come in “Skinwalker Vol. 6”, dove il tempo degli eroi è finito da un pezzo.

Niko continua la sua missione di vendetta contro i criminali che gli hanno portato via sua moglie, Jusupov continua a pianificare come avere giustizia dei torti subiti e la polizia compie un passo avanti decisivo nelle indagini sugli omicidi che stanno sconvolgendo la città di Mosca.

Ma il male è ancora in agguato, e i cattivi continuano ad ordire trame sempre più oscure per ottenere un potere fuori da ogni immaginazione.
E i comuni mortali finiscono in mezzo ad un fuoco incrociato che non lascia scampo.
Al mondo serve un eroe.
Ammesso che ne esista ancora uno disposto a farsi avanti.

Cosimo Pardi